Ambiente, Fontana (Mite): "Velocizzare bonifiche dei siti contaminati è una necessità"

“Le procedure di bonifica sono iter complessi ma che devono assicurare la tutela dell'ambiente e della salute affinché al ripristino delle aree possa seguire la possibilità di fruirne per la popolazione. I Siti di Interesse Nazionale, specialmente, sono ferite da sanare, velocizzare la messa in sicurezza e bonifica è una necessità, senza però ridurre la qualità degli interventi attuati. Il decreto sul programma di bonifica dei siti orfani che sblocca 105 milioni di euro per le bonifiche è andato proprio in questa direzione”. Così Ilaria Fontana, sottosegretaria al Mite, in occasione del webinar “Siti Contaminati. Le procedure di caratterizzazione e bonifica alla luce del Decreto Legge 16 luglio 2020, n. 76” promosso dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in collaborazione con RemTech Expo e l’Ordine dei Geologi del Lazio.

“La mancata bonifica delle aree contaminate è un serio problema ambientale sia a livello nazionale, sia a livello europeo ed è causa talvolta di gravissimi danni per la salute per milioni di persone. Il Consiglio nazionale dei geologi auspica che nel Piano nazionale di ripresa e resilienza vengano previste risorse adeguate anche per le attività di bonifica dei siti inquinati e per il ripristino, la riqualificazione e la valorizzazione delle aree degradate. Queste consentono di ripensare il territorio e orientare le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito, riducendo il consumo di suolo”. Così Arcangelo Francesco Violo.

“È necessario proporre soluzioni concrete - continua - per trasformare la gestione delle bonifiche ambientali da una condizione di passività ad un’opportunità di crescita. Bisogna progettare un modello di sviluppo basato su un piano straordinario di interventi utili e sostenibili, di cui le bonifiche ambientali devono far parte integrante”.