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Terrorismo, Caselli "La perdita di memoria e di senso etico sono due mali gravissimi dell'Italia di oggi"

Domenica 9 maggio sarà la giornata in ricordo delle vittime del terrorismo e delle stragi, scelta per commemorare l'uccisione di Aldo Moro. A 13 anni dalla sua istituzione questa è ancora una data importante? "Il nostro Paese soffre di una strana malattia. La perdita della memoria per quanto concerne il passato, anche quando si tratta di fatti gravissimi che hanno sconvolto l’Italia come lo tsunami del terrorismo". A dirlo all'Adnkronos è Gian Carlo Caselli, che è stato giudice istruttore a Torino in inchieste sulle Brigate Rosse, quindi ha guidato la procura della Repubblica di Palermo subito dopo le stragi del '92 ed è stato poi procuratore generale e procuratore della Repubblica di Torino.

"Questa perdita di memoria -prosegue Caselli- è parente stretta della mancanza di senso etico continuativo. Il 9 maggio può servire a rimediare almeno un poco a questa malattia. C’è n’è bisogno. Lo dimostrano gli intellettuali francesi e italiani che si oppongono alla richiesta italiana di estradare dalla Francia assassini per terrorismo latitanti, rimasti quindi impuniti, cancellando con un colpo di spugna tutto il male causato alle vittime e ai loro familiari. Una terribile ferita inferta alla nostra democrazia".

Gli Anni di piombo sono una drammatica stagione che sembra non finire mai. "Si è trattato di una vera e propria guerra, ancorché asimmetrica, cioè dichiarata unilateralmente dalle catacombe della clandestinità da alcuni fanatici, convinti non solo di aver capito tutto, ma anche di doverlo spiegare agli altri a colpi di omicidi e gambizzazioni". Adriano Sofri ha ribadito che, dopo 40 anni, gli arresti sono inutili. E' difficile voltare pagina se i terroristi non si pentono: che significa ricordare? "Vuol dire ricreare o rafforzare gli anticorpi che possono impedire a certi fatti orribili di riprodursi, mentre non devono mai più ripetersi".

(di Rossella Guadagnini)