Moda, 'Summer in Italy' anticipa tendenze primavera/estate

Un video emozionale in live streaming sui canali Centergross, il più grande polo europeo della moda pronta; una spettacolare proiezione ambientata in una prestigiosa location, Palazzo Re Renzo, nel centro di Bologna. È qui che lunedì 8 marzo, alle ore 21.00, andrà in scena 'Summer in Italy', anticipazione delle tendenze primavera/estate 2021 per presentare l’eccellenza della moda pronta di qualità frutto delle idee e della creatività 100% made in Italy. Un evento che Centergross e il Comune di Bologna organizzano con le aziende partecipanti, partner e sponsor per ripartire insieme nonostante il perdurare dell’emergenza sanitaria e contribuire ad affermare l’importanza di uno dei distretti moda produttivi più strategici non solo per l’economia bolognese, ma per l’Italia intera all’interno dello scacchiere internazionale della moda mondiale, settore atterrato, a causa della pandemia, sulle più svariate piattaforme digitali per poter presentare le proprie collezioni.

Con la nuova presidenza affidata a Piero Scandellari, Centergross ha varato un piano strategico improntato su un nuovo posizionamento all’interno del mercato fashion, attraverso una nuova comunicazione e una nuova immagine capace di cogliere le sfide di innovazione che i nuovi contesti esigono a vantaggio di un distretto di fondamentale importanza non solo locale, ma anche nazionale e internazionale. In un susseguirsi di immagini, fra outfit colorati e ricercatezza di tessuti, alcuni dei brand presenti nel polo commerciale, selezionati per l’occasione, daranno vita a un fashion show che riecheggia gli anni ’80, quelli del boom economico della moda, dell’esplosione di quel prêt- á-porter che ha decretato la nascita e il successo del made in Italy.

Centergross, nato proprio 44 anni fa a Bologna, rappresenta oggi la più grande area commerciale B2B europea della moda pronta italiana: 1 milione di metri quadri la superficie totale di cui 400mila area espositiva e 100 mila metri quadri dedicati ad area uffici e servizi; 5 miliardi di euro il volume di affari annuo di cui 3,5 relativo alla moda e 60% riferito all’export, migliaia di buyers giornalieri (dati pre-pandemia), 6 mila gli addetti diretti (a cui si aggiunge l’indotto). Un colosso tutto italiano dove hanno sede 680 attività commerciali di livello nazionale e internazionale di cui circa 400 brand moda, 98 aziende tessili e accessori, 94 commercio e alta tecnologia e oltre 100 fornitori di servizi con piattaforme e ambienti digitali che si integrano e dialogano con luoghi reali. Una formula vincente racchiusa nella forza del gruppo per affrontare i mercati interni ed esterni e che oggi, più che mai, conferma la validità di una scelta che quattro decenni fa sembrava visionaria, ma che proprio in un momento storico tanto tragico quanto inaspettato, si manifesta in tutta la sua attualità e validità.

"Nel corso di questi mesi - sottolinea Matteo Lepore, assessore Cultura e promozione del Comune di Bologna - ho più volte avuto modo di toccare con mano come il tessuto produttivo di Bologna sia molto provato dagli effetti della pandemia, ma non si arrenda. Centergross e il comparto del pronto moda sono uno dei motori trainanti dell'economia locale. Già da tempo collaboriamo assieme al Centergross per iniziative legate al fashion, come la sfilata realizzata negli ultimi due anni al Pincio. Mi auguro che anche attraverso questo nuovo progetto il comparto del pronto moda possa ripartire".

Produzione veloce, distribuzione ininterrotta e repentini riassortimenti fanno sì che il pronto moda arrivi a fasce sempre più estese di mercato diventando un vero e proprio fenomeno in continua crescita. “In un mercato così difficile, esposto ad aperture e chiusure improvvise - afferma Piero Scandellari, presidente Centergross - il sistema della moda pronta italiana da indossare dimostra non solo di trovare linfa da questa situazione, ma che si possa continuare a rappresentare e forse anche incrementare la sua percentuale di approvvigionamento sul mercato globale del fashion. Alla fine del lockdown, il pronto moda ha avuto il pregio e la capacità di poter rispondere immediatamente a questi inediti 'nuovi ritmi' fornendo al mercato, nel giro di una settimana, la produzione e le novità da inviare a store e negozi e rispondere alle richieste di freschezza e idee innovative che i consumatori, stremati dall’isolamento, chiedevano".

"Le condizioni in cui, a un anno dallo scoppio della pandemia, siamo costretti ancora ad operare, hanno portato le istituzioni ad aiutarci non solo concedendoci un importante supporto come le location prestigiose, ma l’apprezzamento e la soddisfazione dell’operatività dei brand di Centergross e dell’organizzazione di questo evento è tale che c’è l’interesse a proseguire per fare di Bologna e di Palazzo Re Renzo un potenziale centro dove presentare annualmente le nuove idee pronto moda italiano in termini di qualità superiore di tessuti, di idee e di stile”.

Innegabili i vantaggi del sistema del pronto moda italiano: da una parte, un modello di business vincente che si basa sulla velocità di realizzazione del prodotto, di distribuzione che permette di avere un riassortimento continuo di collezioni anche settimanali evitando giacenze di magazzino con risparmio sia sulle strutture per contenerle che sulle immobilizzazioni finanziare; dall’altra, la ridotta catena produttiva, crea collezioni di grande tendenza dai fortissimi contenuti moda e di ottima qualità a prezzi accessibili.

La narratrice dell’evento, Irene Colombo, accompagnerà in un viaggio appassionante per scoprire le creazioni di Adriano Langella, Berna, Hamaki-ho, King Kong, Loft1, Paquito, Rinascimento, Sophia Curvy, Souvenir, Susy Mix, Takeshy Kurosawa, Xagon man, lungo un viaggio ideato dalla mentre creativa di Roberto Corbelli, art director dell’evento che con l’organizzazione di Riccardo Collina, Phygital export manager Centegross, hanno immaginato un set anni ’80, in cui modelle e modelli compongono un puzzle all’interno di una immaginaria vetrina, dando vita a tableau vivant dal sapore retro che guardano a un futuro sempre più presente, con capi intercambiabili elaborati da una fucina di giovani talenti, tessuti freschi ma ricercati, frutto di un lavoro improntato alla qualità, alla creatività, all’innovazione tecnologica, nel rispetto di procedure etiche e sostenibili.